Cuori contro by Luca Telese

Cuori contro by Luca Telese

autore:Luca Telese [Telese, Luca]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788820097189
editore: Sperling & Kupfer
pubblicato: 2017-12-03T16:00:00+00:00


Dopo qualche mese di sondaggi periodici avevamo rinunciato a incassare una qualsiasi risposta. Avevamo da poco pubblicato una biografia di Margherita Cagol, Nome di battaglia Mara, quando un certo maresciallo detto «Creso» aveva chiamato la casa editrice chiedendo circospetto: «Perché volete ripubblicare questo libro?» Creso spiegava di essere stato il capo della scorta di Peci e di mantenere ancora allora – oltre un quarto di secolo dopo – quello più amichevole di «tutore» nel programma di protezione. Al telefono la sua voce mi era sembrata determinata e credibile.

Creso mi diceva che Peci era rimasto molto incuriosito da Cuori neri e dai programmi che avevo dedicato in televisione a singole pagine degli anni di piombo. Cosa volesse dire esattamente «incuriosito», non lo avevo chiesto. Ma l’ufficiale mi aveva lasciato di sale quando, con calcolato effetto, aveva dosato le sue ultime frasi: «No, Peci non è interessato a ripubblicare Io l’infame così com’è: lo considera un testo datato, che racconta solo una parte della sua storia rischiando di rappresentare un’immagine distorta di lui…» Stavo per concludere con un «capisco» e gettare la spugna, quando il maresciallo mi aveva spiazzato: «…Sarebbe molto diverso se invece potesse aggiornare quella che in fondo è una autobiografia, aggiungendo il racconto di ciò che è accaduto dopo il processo con cui si chiude il libro». Avevo risposto senza esitazioni, forse tradendo la mia sorpresa: «Magari!»

Una settimana dopo, Creso e un altro ufficiale erano a Milano, davanti alla scrivania di Enrico, a prendere accordi sulla nuova edizione. Pochi giorni dopo, la saletta della sede della Sperling & Kupfer dove ci saremmo incontrati per tre volte in un mese veniva ispezionata dai carabinieri. E tre giorni più tardi ci ritrovammo tutti lì: Creso, Enrico, io. E, ovviamente, Peci. La sua corporatura, malgrado i quasi sessant’anni, era ancora imponente. I baffi, mutati solo da una spolveratura di grigio, c’erano ancora, folti come un tempo. L’operazione di chirurgia plastica, come abbiamo visto, non l’aveva fatta. E ce lo spiegò raccontando che un giorno, nei primi anni della nuova vita, malgrado fosse mascherato ad arte, al mare aveva capito di essere stato riconosciuto da un amico d’infanzia dopo che per caso aveva incrociato gli occhi con i suoi: «Quel giorno», ci spiegava, «avevo imparato che quando ti riconoscono non è per la forma del tuo naso, per il modo in cui la tua mascella si appoggia sul collo o per il taglio delle sopracciglia. Se uno ti riconosce, quando sei latitante, è perché ti sa guardare negli occhi». Subito dopo aveva aggiunto, quasi con un sospiro: «Ma siccome gli occhi sono quelli, e nessun chirurgo te li può cambiare, avevo deciso allora che avrei corso il rischio, tenendomi la mia faccia». Fece una pausa: «Adesso sono convinto di aver fatto bene».

Non potrò mai dimenticare le parole con cui iniziò la nostra intervista, che poi divennero l’incipit del nuovo libro: «Patrizio Peci è morto il 18 maggio 1983. Patrizio Peci sono io». Il 18 maggio era la data in cui era entrato in aula per testimoniare contro i suoi compagni.



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